Il porto proibito – Teresa Radice, Stefano Turconi
Nonostante nulla possa restituirci
lo splendore del prato, la gloria del fiore,
noi non piangeremo, piuttosto troveremo
forza in ciò che è rimasto indietro.
Pagine bianche caratterizzate da ombre, come il passato di Abel, come la sua memoria. Il porto proibito è un’opera a matita non inchiostrata divisa in quattro atti; la poesia è il filo conduttore, incastonata all’inizio di ogni atto, radicata nello spirito dei personaggi.
Tra lampi di luce e contorni sfocati emerge dal mare un naufrago, spoglio di qualsiasi informazione su di sé tranne il nome: Abel. Un superstite inspiegabilmente importante, candido come un libro senza parole.
Tra onde impetuose e navi reali ci troviamo nel 1807. Abel viene rinvenuto sulle coste del Siam da William Roberts, primo ufficiale della Explorer, nave in missione momentaneamente senza capitano. Il capitano Stevenson ha l’onore macchiato: ha ucciso le guardie, tradito la patria e rubato il bottino dell’ultima vittoria, fuggendo chissà dove.
Roberts prende a cuore le sorti di questo ragazzo che inspiegabilmente sa assolvere abilmente i compiti destinati a un uomo di equipaggio. Una volta tornato a Playmouth, non avendo un luogo dove andare, Roberts sistema Abel all’interno dell’Albatros Inn, la locanda gestita dalle figlie del capitano Stevenson, piene di dolore per la scomparsa del padre e incredule per le dicerie sul suo conto. Un uomo buono, generoso e privo di pregiudizi. La sua apparente fuga è un mistero.
Abel si sente grato; inizia a farsi volere bene, a diventare uno di famiglia svolgendo piccoli lavori per non essere di peso alle ragazze, scoprendo pian piano tasselli sul suo passato tramite lampi di reminiscenze. Tra i compiti da svolgere c’è quello di fare la spesa e portarla al Pillar to post, luogo di perdizione a Playmouth. La tenutaria di questo luogo è Rebecca: capelli rossi, lentiggini e un destino inciso negli occhi. Abel e Rebecca iniziano a tessere un legame tramite la lettura: Wordsworth, Coleridge, Blake. Il potere della poesia di scavare negli animi. La capacità di riconoscersi pur non essendosi mai visti.
La storia d’amore che spacca il cuore però non è quella tra Abel e Rebecca (no, loro condividono un altro tipo di rapporto) ma tra Rebecca e Nathan Macleod, capitano della Last Chance. Macleod è una di quelle persone figlie di due luoghi: il mare e la terra. Ha bisogno di entrambe. Rebecca è nelle poesie e come loro non può essere spiegata fino alla fine, perderebbe di significato. Innamorati fin dalla prima volta ma liberi come il mare. Un legame indissolubile, oltre il tempo e le assenze.
Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l’amore.
Il porto proibito è un luogo surreale: scompare e riappare nella nebbia. Un miraggio che si manifesta solo a pochi eletti, solo ad Abel e Rebecca. Rebecca diventa madre e maestra tramite le poesie che la consolano e che la rendono a tratti inesplicabile. Abel comprende la fugacità della vita e impara a conoscere la preziosità di ogni istante prima di perderlo. Capisce di avere un compito e di essere destinato a portarlo a termine, pur perdendo qualsiasi cosa.
In questa storia ogni personaggio ha una meta inconscia dentro di sé che alla fine riesce a raggiungere. Ogni matassa si sbroglia diventando nitida e lineare ma piena di cose vissute.
L’uso singolare della matita e l’abilità nell’utilizzarla rendono le tavole dinamiche e intense, piene di particolari. Stefano Turconi e Teresa Radice ci hanno messo tutto il cuore e l’impegno possibile in quest’opera, strutturata e sviluppata in maniera magistrale. Vorrei solo dire: grazie. Ho voltato l’ultima pagina e ho riaperto la prima per rileggerlo da capo, con le lacrime agli occhi, assaporando ogni tavola e ogni meravigliosa parola. Il porto proibito è poesia grafica. È pura poesia.
Il mio cuore è squarciato, come la quarta di copertina aveva promesso. Sarà la mia somiglianza con Rebecca, sarà Macleod e il suo sentirsi sempre a metà. Porterò Il porto proibito sempre con me.
C’è bisogno di tempo per ammirare le tavole, per comprendere appieno le parole scelte una per una e posate nel punto giusto. Centellinate le pagine e prendetevi tutto il tempo del mondo per questa graphic novel. Alla fine troverete anche una lista di brani che hanno accompagnato i due autori nella stesura e che vi terranno compagnia. Questa graphic novel è edita da Bao al prezzo di 27 euro. Fino al 24 Settembre troverete il 25% di sconto su tutto il loro catalogo. Non fatevi sfuggire questa ballata marinaresca. Io aspetterò con impazienza Novembre per il prossimo lavoro firmato Radice-Turconi.